Vendemmia fotografica tra Langhe e Roero

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Metà ottobre – periodo ideale per scoprire le terre magiche del vino, con i colori caldi dell’autunno e l’uva sui tralci, che iniziano ad arrossire.

Da buona tribù di fotografi abbiamo formato un gruppo di 15 nomadi e, guidati  dalla nostra guida langarola ufficiale, Marcello, di Andè – Il gioco del Mondo, siamo partiti alla scoperta di Langhe e Roero. Ecco in breve il nostro itinerario, consigliatissimo a tutti quelli che vogliono scoprire autentici tesori a un’oretta da Torino!

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Sabato mattina appuntamento ad Alba, con il suo mercato e la fiera del tartufo: le vie sono affollatissime di turisti da tutto il mondo! Abbiamo giusto il tempo di entrare in qualche chiesa, di scoraggiarci davanti alla coda all’ingresso dello stand dedicato al tartufo, di comprare panini e focacce e di fuggire tra le colline del Roero, riva sinistra del Tanaro.

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Qui incontriamo Paolo, giovane proprietario della cantina DeMarie. Ci accompagna tra i vitigni di nebbiolo, dove è in corso la vendemmia. Tra una foto e l’altra ci dà qualche informazione sulla coltura della vite, sul paesaggio che ci circonda, sul Roero e sulla sua storia. L’uva è nel momento di massima maturazione e la luce calda del primo pomeriggio autunnale è perfetta: ci mescoliamo ai contadini che stanno vendemmiando, chiediamo loro di “posare” per i nostri obiettivi oppure rubiamo qualche scatto mentre lavorano.

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Ci attarderemmo a lungo tra i filari se Marcello e Paolo non ci richiamassero all’ordine, per condurci nella nuova sede della cantina DeMarie a Vezza d’Alba. Nel frattempo, l’uva che abbiamo visto raccogliere è stata versata in un’ampia tinozza ed aspetta i nostri piedi per essere pigiata! Da fotografi, a turno ci trasformiamo in “modelli” e ritorniamo bambini: indossiamo gonnelloni, pantaloncini e camicie a scacchi per entrare nella tinozza e schiacciare l’uva! E’ una festa di sensazioni, profumi, colori …. e le fotocamere rischiano pericolosamente qualche spruzzo!

 

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Reindossati i panni dei fotografi di città, concludiamo la visita alla cantina ed assistiamo alla pigiatura meccanica. L’ospitalità eccezionale della famiglia DeMarie culmina con il momento della degustazione. Ci accomodiamo all’enorme tavolo di rovere ed assaggiamo Arneis, Barbera e Nebbiolo, accompagnati da grissini, salame, formaggio… Abbiamo ancora gli occhi pieni dei colori delle vigne, l’allegria della pigiatura ci ha tutti contagiati ed il vino arriva proprio a suggellare il nostro sabato!

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Si è fatta sera, per la cena passiamo in Langa vera e propria, attraversando il Tanaro. Ceniamo in un b&b a Montelupo e prima di andare a nanna sperimentiamo ancora un po’ di light-painting tra le vigne! C’è chi disegna con le torce, chi scatta, chi propone soggetti ed inquadrature…

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La domenica si preannuncia un po’ grigia. Nessuno, a parte me che scrivo, si alza all’alba per qualche scatto mattiniero (in effetti qualcuno deve ancora smaltire le “degustazioni” di ieri!). Io invece ne approfitto, con la scusa della passeggiata mattutina del cane. Mi aggiro cercando di immortalare la nebbiolina che riposa nei fondovalle; incrocio un cacciatore, ma è la mia, di fotografie, l’unica caccia che arrivo a comprendere e lui si trasforma in preda! Il sole sorge, poi sparisce tra la nuvole, torno sotto le coperte.

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Dopo la colazione ci spostiamo in macchina nei dintorni di La Morra e Barolo. Saliamo tra le vigne alla scoperta della coloratissima cappella “Madonna delle Grazie” o “delle Brunate”. L’edificio risale al 1914 ed è entrato a far parte delle proprietà della famiglia Ceretto nel 1976. Una volta utilizzata dai contadini come riparo durante temporali, con il passare del tempo la cappella non è stata più frequentata ed è caduta in rovina. Nel 1997, per il restauro, la famiglia Ceretto ha pensato di coinvolgere due artisti contemporanei: David Tremlett (che ha dipinto l’interno) e Sol LeWitt (che ha dipinto l’esterno). I colori squillanti del’esterno sono molto “fotogenici”, e (aspetto decisamente più rilevante di qualsiasi considerazione estetica o di valore artistico) la cappella è tornata ad essere frequentata, ad attirare curiosi, a vivere. Quando vi arriviamo incrociamo la banda ed una troupe che sta girando un documentario. Proseguiamo passeggiando e ammirando il paesaggio, modellato dal lavoro dell’uomo, perfetta fusione di elementi geometrici e naturali.

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La nostra due giorni alla scoperta del vino e delle Langhe trova, in fine, degna conclusione con la visita alle cantine Fontanafredda. La tenuta faceva parte del patrimonio di Vittorio Emanuele II, che innamorato della “Bela Rusin” gliene fece dono, nominandola Contessa di Fontanafredda. Ancora oggi il complesso testimonia la storia ed allo stesso tempo è un tempio dello “slow food” e porta evidente l’impronta di Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly, con il suo mix di sapiente comunicazione ed alimentazione d’eccellenza. Visitiamo, scattiamo e degustiamo anche qui!

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Il nostro weekend è quasi giunto al termine: compagnia, vini e paesaggi sono stati ottimi e gli esiti fotografici … bhè … giudicateli voi! Appuntamento fissato per il prossimo tour foto-eno-gastronomico, immancabilmente guidati da Marcello, senza il quale non sarebbe stato possibile condensare tutte queste meraviglie in due giorni!

One Response

  1. questa Primavera la cantina Demarie lancerà sul mercato una nuova varietà di vino, il “Calcagno 2013”, presidio Reflex Tribe powered by Slowfoot…
    ciao Reflex, siete sempre un piacere!

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