Giovedì 21 marzo 2019

Primo giorno di primavera: oggi in Nepal è festa, una giornata colorata per mettere da parte i pensieri e le inimicizie, per avvicinarsi agli altri e con una carezza riempirli di colori.

Ma prima di buttarci nella mischia facciamo un breve ma meraviglioso tour in canoa a rivedere gaviali e coccodrilli e poi visitiamo il centro di addestramento e tutela degli elefanti.

Abbiamo vissuto il nostro Holi Festival girovagando  tutto il pomeriggio dal villaggio Tharu fino a Sauraha: cospargendo e facendoci cospargere di colori e acqua da bambini e ragazzi. Abbiamo ballato e bevuto con loro, e scattato tantissime fotografie – per lo più a caso, senza guardare nel mirino, la macchina avvolta in sacchetti di carta e scotch.

I colori di quel giorno ci sono rimasti appiccicati addosso per tutti i successivi e qualche traccia c’era ancora quando ci siamo salutati stanchissimi al rientro in Italia.


Venerdì 22 marzo 2019

I giorni intensi del viaggio stanno scivolando via veloci ed è di nuovo il momento di spostarci. Torniamo a nord ma invece di puntare direttamente alla capitale, la nostra meta è Pokhara.

La città è uno dei principali punti di partenza per i trekking verso l’Annapurna. Ci dà un’impressione di grande ricchezza, se confrontata con le tappe precedenti del nostro viaggio e qui probabilmente il turismo di massa – e le sovrastrutture (o aberrazioni?) che esso porta con sè – si percepiscono più che altrove. Dopo aver visitato un tempio che domina la città ed uno scavato nella roccia, passeggiamo sul lungo lago: il panorama si rivela incredibilmente fotogenico, più di quanto non avessi percepito nel momento in cui scattavo. Questa particolare bellezza deve essere cosa nota invece alla miriade di fotografi che utilizzano questo scenario per foto ricordo e persino per workshop organizzati!


Sabato 23 marzo 2019

Ci svegliamo all’alba. Lal ieri aveva pregato qualche divinità indù perchè il tempo fosse buono e riuscissimo a godere del sorgere del sole sull’Annapurna, uno degli 8.0000 metri nepalesi. Lo spettacolo non promette molto di buono: per salire al belvedere facciamo quasi un’ora di coda, nella polvere (una costante!), alle 4 di mattina… Giunti a destinazione comincia la battaglia con turisti più prepotenti, alti, attrezzati (con selfie-stick o teleobiettivi) di noi… La situazione ha un che di paradossale e di comico. Trovato un angolo “tranquillo” per quanto possibile, lo spettacolo della luce che accarezza queste vette praticamente inaccessibili (e meno male!) lascia senza fiato.

La giornata include una seconda mezza follia, almeno per me che detesto volare. Il trasferimento da Pokhara a Kathmandu è previsto in aereo. Mezz’ora di volo su un piccolo bi-elica della Jeti Airlines – volando proprio accanto alle montagne più alte del mondo – come unico conforto durante il tragitto un batuffolo di cotone idrofilo da infilarsi nelle orecchie per ripararsi dal rumore: una delle cose della vita che sicuramente non rifarò. Ritornati sani e salvi nella capitale Nepalese, in realtà la lasciamo per visitare Patan. Patan è una delle città reali e antiche capitali della valle di Kathmandu. Il suo cuore antico è affascinante e ricco di gioielli architettonici, e dettagli che catturano lo sguardo con legni intarsiati, coperture a pagoda, templi e sculture di divinità terrificanti.


Domenica 24 marzo 2019

Ultimo giorno del nostro viaggio in Nepal. Lasciamo Kathmandu e visitiamo Bhaktapur, un’altra delle capitali del regno nepalese. Il centro con la Durbar Square (piazza del palazzo reale) ed i templi è una delle perle della valle di Kathmandu. Era stata utilizzata come scenario nelle riprese del Piccolo Buddha di Bertolucci, che da bravo italiano, per ottenere l’autorizzazione a girare dichiarò che il film si sarebbe intitolato “Piccolo Lama”: nessun nepalese avrebbe accettato che una divinità venisse definita “piccola”.

Lasciata Bhaktapur il nostro tour prosegue verso il tempio di Pashupatinath, luogo sacro sul fiume Bagmati, nel quale si svolgono le cerimonie funebri con la cremazione e la dispersione delle ceneri nell’affluente del Gange, dove il corpo deve ritornare per restituire al mondo ciò che ha solo preso in prestito durante la vita. Poche fotografie molto “sgrandagolate” sono le uniche che ci permettiamo di scattare.

Torniamo poi nel centro di Kathmandu per l’ultimo giro verso Durbar Square e gli ultimi acquisti di souvenir.


Lunedì 25 marzo 2019

Giornata estenuante di rientro, con tanto di coincidenza persa e sistemazione per qualche ora in albergo a Doha. Dettagli irrilevanti di un viaggio che ricorderemo a lungo.


Ora un piccolo spazio per i ringraziamenti:

Ai compagni di viaggio che lo hanno reso ancora più speciale.

Alle due guide: Lal e Guido (di cui presto vedrete le fotografie).

All’organizzazione impeccabile di Tenerè Viaggi.

 

Stiamo già lavorando alle prossime mete e ai prossimi itinerari! Se volete ricevere aggiornamenti potete lasciarci i vostri riferimenti qui:

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